#Labuonascuola: un fuoco d'artificio?

 

Non ci sono nuove risorse per la scuola, ma una partita di giro: i soldi nel bilancio del Miur, che erano destinati agli scatti di anzianità e alle supplenze brevi e lunghe, vengono utilizzati per la stabilizzazione dei precari

 

Fin dal suo insediamento il Governo Renzi ha manifestato un “grande interesse” per la scuola: ricordiamo tutti le molte promesse che lo stesso premier e diversi ministri hanno pubblicamente fatto in occasione delle visite nelle scuole di alcune regioni.

 

Allo stesso modo, e con grande impegno propagandistico, il 3 settembre il Presidente del Consiglio ha presentato il piano per #labuonascuola, condensando in un video di 3 minuti e 47 secondi il documento cartaceo di 136 pagine. La curiosità di vedere in che modo il Governo avrebbe mantenuto gli impegni, mi ha portato a leggere tutto d'un fiato il documento. La speranza era di trovare, ben delineato, il progetto e le cifre dell'investi- mento che Renzi ha promesso per la scuola, in particolare per risolvere il problema del precariato e valorizzare la professione docente. A pagina 33 del documento si quantificano in circa 3 miliardi di euro le risorse necessarie a stabilizzare i 148.100 precari, ma nulla si dice esplicitamente sul reperimento di tale ingente somma. A una lettura più approfondita, tuttavia, si scopre che gi estensori de #labuonascuola in realtà hanno un'idea precisa sul reperimento delle risorse, che però cercano di non pubblicizzare. Infatti l'analisi attenta delle cifre e delle proposte contenute nelle linee guida del Governo non solo ha evidenziato la mancanza delle promesse nuove risorse, ma addirittura ha permesso di rilevare un consistente “prelievo” dagli stipendi dei docenti di ruolo e un taglio sui precari delle supplenze brevi. Per prima cosa dobbiamo considerare che il blocco dello scatto di anzianità 2013 rappresenta un risparmio (si legga “taglio”) di 350 milioni di euro (soldi che non andranno agli insegnanti, ma rimarranno nel bilancio del Miur). Vediamo poi che al capitolo 2.3 (pagine 48-57) si introduce la proposta di sostituire gli scatti di anzianità, attualmente contrattualizzati, con gli “scatti di competenza”. Nel caso ciò avvenisse i prossimi tre anni, da settembre 2015 a settembre 2018, non vedrebbero corrispondere alcuna somma per gli scatti di anzianità, realizzando così un risparmio (taglio) di circa 1.050 milioni di euro. Un ulteriore risparmio verrà effettuato, a partire dal 1 settembre 2015, con la riduzione delle supplenze lunghe e brevi (immissione in ruolo di 148.100 docenti e “banca ore”) che oggi costano circa 800 milioni all'anno. Il risparmio (taglio) dovrebbe essere di circa 250 milioni per il 2015 e 1.400 milioni per il 2016-2017. In questo modo il risparmio (taglio) totale è di circa 3.050 milioni di euro, che corrisponde quasi perfettamente alla cifra necessaria per la stabilizzazione di 148.100 precari. Come risulta evidente da questi semplici calcoli, il documento #labuonascuola, nel quale troviamo il richiamo alla procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea per la stabilizzazione dei precari (pagine 36 e 37) promosso proprio dalla Gilda degli Insegnanti, non mantiene le promesse di un reale investimento nell'istruzione. In conclusione, non ci sono nuove risorse per la scuola, ma una partita di giro: i soldi nel bilancio del Miur, che erano destinati agli scatti di anzianità e alle supplenze brevi e lunghe, vengono utilizzati per la stabilizzazione dei precari.

 

(Fonte: numero 8 di Professione Docente-novembre 2014)

Gianluigi Dotti