Abbiamo da qualche mese intrapreso una battaglia sull’applicazione delle norme sulla trasparenza e sull’anticorruzione per i collegi e gli ordini professionali che sono enti pubblici. Il tema riveste particolare importanza anche perché è in discussione in Commissione Sanità del Senato un disegno di legge che prevede, tra l’altro, la riforma degli ordini e collegi delle professioni sanitarie (DDL n. 1324).

Quasi tutti gli ordini professionali applicano la legge sulla trasparenza e sull’anticorruzione. Anche l’ordine dei giornalisti.

 Il nostro, il collegio degli infermieri, l’IPASVI, no.

Abbiamo più volte e in più forme (richiesta di accesso civico, richiesta di accesso agli atti, domande tramite lettera e comunicati stampa) chiesto la trasparenza che nei siti degli altri enti – e dello stesso Ministero della salute che ne è l’ente vigilante – è presente. Tutto è stato vano come gli inviti che lo stesso Ministero della salute ha rivolto alla Federazione IPASVI che continua a richiedere chiarimenti per rimandarne l’applicazione.

La trasparenza, riteniamo sia un principio fondamentale per chi amministra un ente pubblico e ancor più se il suo legale rappresentante, la Presidente, è anche senatrice della Repubblica.

Nursind, con questi libri bianchi, tenta di far chiarezza sulla vicenda che ha dato origine a questa battaglia e vuole rendere pubbliche le motivazioni che lo hanno spinto a chiedere la Trasparenza.

Riteniamo che gli infermieri italiani abbiano diritto di conoscere come è amministrata la loro casa e hanno diritto ad avere un ente di rappresentanza libero di esprimere le istanze della categoria in un progetto di sviluppo e di rivendicazione di dignità professionale.

Collegi non trasparenti vogliono dire arbitrio, opportunismo, interessi personali, abusi, …

Gli infermieri hanno bisogno di trasparenza per tornare ad essere la preoccupazione principale di chi li rappresenta.

 

Chiara D’Angelo