Si è tenuto, il 3 novembre 2014, lo sciopero nazionale del personale del comparto sanità e in contemporanea si è svolta a Roma, davanti a Montecitorio, una manifestazione alla quale hanno partecipato circa 1.500 infermieri. Il DDL stabilità, infatti, ha prorogato di un altro anno il blocco del trattamento economico e contrattuale e il personale infermieristico è stanco di colmare le carenze organizzative del sistema a proprie spese. Il continuo taglio al SSN e la continua richiesta di stare in prima linea (si vedano i sanitari infettati dal virus ebola) rendono frustrante il lavoro nelle corsie gli ospedali e nel territorio.

 

I motivi principali per i quali Nursind ha scioperato e manifestato sono:

il perdurare del blocco del trattamento economico del personale del SSN previsto dal DL 78/2010 convertito nella legge122/2010 e il taglio dei fondi della contrattazione integrativa;

il mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il comparto sanità;

il permanere della crisi occupazionale infermieristica che vede circa 30.000 infermieri non occupati e il sovraccarico di lavoro che la categoria sopporta per il perdurare del blocco del turn over, il mancato ricambio generazionale per la riforma pensionistica, l’invecchiamento e l’usura del personale;

lo stato di demansionamento in cui versa il personale infermieristico chiamato a coprire nel sistema le carenze di altre figure e del personale di supporto;

l’impossibilità di valorizzare qualsiasi percorso di carriera per la professione infermieristica a livello nazionale e aziendale.

Gli infermieri occupati e disoccupati ci chiedono a gran voce di manifestare il disagio che la categoria da anni sopporta – ha affermato il Segretario Nazionale dott. Andrea Bottega – perché sono sempre maggiori le responsabilità, le esigenze organizzative e le aspettative degli assistiti. Senza una possibilità di valorizzazione del personale difficilmente si potranno realizzare quei cambiamenti al sistema che tutti auspicano.”

Le risorse economiche per il rinnovo dei contratti si possono ben trovare all’interno del sistema senza tagliare sui diritti o sui servizi – conclude il Segretario – ma ci sia data la possibilità di trasformare una parte di questi risparmi in risorse per la valorizzazione del lavoro degli infermieri.”

A quanto pare, non rientrano tra gli obiettivi di Governo la valorizzazione degli infermieri né la garanzia della qualità dell’assistenza ai cittadini.

 

Donato Carrara