Oggetto: petizione per la mobilità volontaria SENZA l'assenso dell'azienda cedente.


Gentili colleghi,

lanciamo questa iniziativa per promuovere l'adozione di un emendamento al comma 1 dell'art. 4 della legge 114/2014, che disciplina la mobilità volontaria nel pubblico impiego, affinché venga rimosso l'obbligo del benestare dell'azienda "cedente".

Con l'attuale ordinamento, infatti, la domanda di mobilità volontaria deve passare al vaglio dell'azienda da cui il dipendente chiede di distaccarsi per entrare in servizio presso l'azienda di destinazione.

Di fatto questo meccanismo sta sostanzialmente bloccando tutte le pratiche di mobilità volontaria, rendendo l'istituto inconsistente ed inefficace, dal momento che sempre più spesso le aziende "cedenti" non rilasciano il nulla osta alla mobilità (per evidenti ragioni che trovano la loro origine principalmente nella cronica e diffusa carenza di organico) e pertanto i bandi di mobilità servono solo a sprecare denaro senza alcun risultato.

Vogliamo quindi lanciare questa iniziativa per sensibilizzare chi ha il potere di decidere (Presidente del Consiglio, Senatori, Deputati) in merito a questo problema e perciò chiediamo a tutti voi, individualmente, di inviare il fac-simile di mail che alleghiamo a tutti gli indirizzi e-mail riportati nello stesso fac-simile.

Ovviamente un'iniziativa di questo genere, per ottenere l'attenzione dei destinatari, deve essere quanto più cospicua e massiccia possibile, raccogliendo il maggior numero di adesioni. L'invito è quindi rivolto veramente a TUTTI voi: si tratta semplicemente di mandare un'e-mail già scritta. Pochi minuti di impegno di cui contiamo potranno beneficiare in molti: chi sta richiedendo la mobilità e chi la richiederà in futuro, magari per poter avvicinare il posto di lavoro alla propria casa ed alla propria famiglia.

Vi ringraziamo di cuore per il supporto che siamo certi ci vorrete dare per la buona riuscita del progetto.

Grazie.

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DESTINATARI:

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Richiesta emendamento al comma 1 dell’art.4 della legge 114/2014 

Gentile Onorevole,

la modifica avvenuta per legge dell’istituto della mobilità del personale pubblico ha introdotto l’obbligo di avere il consenso dell’azienda cedente. Di fatto ciò rende inutile lo strumento della mobilità ed è in contraddizione con l’obbligo di bandire una selezione prima di indire nuovi concorsi.

Le aziende sanitarie che pongono a bando i posti da coprire con la mobilità perdono tempo e soldi (anche i lavoratori che si spostano per fare i colloqui perdono soldi) ed aumentano l’inefficienza della pubblica amministrazione.

Infatti, le aziende cedenti non concedono più il nulla osta, potendo scegliere, e bloccano tutte le mobilità in uscita. Questo comporta l’impossibilità di avvicinarsi a casa per chi lavora e il perdurare della disoccupazione per chi attende il posto ed è in graduatoria di concorso.

Al fine di porre rimedio a questa situazione paradossale Le chiediamo di farsi promotore di questo emendamento.

Al comma 1 dell’art. 4 della legge 11 agosto 2014, n. 114 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90 al termine del primo periodo siano abrogate le parole “previo assenso dell'amministrazione di appartenenza”.

 

Art. 4. (Mobilità obbligatoria e volontaria)

1. I commi da 1 a 2 dell'articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 sono sostituiti dai seguenti:?"1. Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti di cui all'articolo 2, comma 2, appartenenti a una qualifica corrispondente e in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento, previo assenso dell'amministrazione di appartenenza. Le amministrazioni, fissando preventivamente i requisiti e le competenze professionali richieste, pubblicano sul proprio sito istituzionale, per un periodo pari almeno a trenta giorni, un bando in cui sono indicati i posti che intendono ricoprire attraverso passaggio diretto di personale di altre amministrazioni, con indicazione dei requisiti da possedere. In via sperimentale e fino all'introduzione di nuove procedure per la determinazione dei fabbisogni standard di personale delle amministrazioni pubbliche, per il trasferimento tra le sedi centrali di differenti ministeri, agenzie ed enti pubblici non economici nazionali non è richiesto l'assenso dell'amministrazione di appartenenza, la quale dispone il trasferimento entro due mesi dalla richiesta dell'amministrazione di destinazione, fatti salvi i termini per il preavviso e a condizione che l'amministrazione di destinazione abbia una percentuale di posti vacanti superiore all'amministrazione di appartenenza. Per agevolare le procedure di mobilità la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica istituisce un portale finalizzato all'incontro tra la domanda e l'offerta di mobilità.